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sabato 12 maggio 2012

Giorgiana Masi




35 anni fa, il 12 maggio 1977 la diciottenne Giorgiana Masi moriva a Roma, a Ponte Garibaldi durante una manifestazione uccisa da un colpo di pistola sparatole alle spalle.

Ponte Garibaldi il giorno dopo


Quel giorno lo ricordo bene, ero poco più di una bambina e mi trovavo a casa di una amichetta proprio dietro P.zza Navona dove si stava svolgendo la manifestazione non autorizzata dei Radicali. La piazza era picchettata in tutti gli accessi da celerini in tenuta antisommossa e lacrimogeni. Noi affacciate alla finestra eravamo proprio di fronte ad uno di questi accessi, e vedemmo una ragazza che prima si avvicinò a loro, disse qualcosa, poi proprio mentre se ne andava, voltando loro le spalle fu raggiunta e manganellata. Senza un motivo. A quel punto urlammo tanto forte che i celerini si voltarono verso l’alto,si avvicinarono e ci puntarono contro la finestra i lacrimogeni mentre la sorella più grande della mia amica urlava: Assassini!

 qui ho trovato una cronaca dettagliata di quel giorno dove si dice, che alle ore 16 poco più in là vicino Campo de’ Fiori furono lanciati lacrimogeni verso le finestre a cui erano affacciate persone.
Che cosa ha scatenato la follia quel giorno? Tanto da arrivare a colpire cittadini dentro le loro case?Io ricordo anche una signora anziana nascosta dietro una macchina, mentre il fumo acre saliva verso l’alto.

La tensione in quegli anni, in quei giorni era altissima. Ancora non si sapeva niente di quello che era successo a Ponte Garibaldi, ma riuscii a tornare a casa solo la sera, ricordo che era buio, con mia mamma che valicò Corso Vittorio come se fosse una linea di confine di una frontiera nemica. Eppure abitavo a poche centinaia di metri dalla mia amica. Di fronte ai miei occhi di bambina si aprì lo scenario incredibile di Piazza della Cancelleria come un campo di battaglia, nel buio il fuoco dei lacrimogeni ancora fumanti e bossoli di proiettili in terra.

Piazza della Cancelleria al pomeriggio. Alla sera era un tappeto di lacrimogeni e bossoli.
Quei barattoli per terra dovrebbero essere i contenitori del fioraio del vicino Campo de' Fiori,
probabilmente usati per lanciarli.

Il giorno dopo notammo anche dei segni di proiettile sui banchi del mercato di Campo de Fiori. Li avevano cerchiati con del colore rosso. Per anni sono stati lì a memoria di quel giorno.

Segni dei proiettili sui banconi chiusi del mercato di Campo deì Fiori.
Ce ne erano anche diversi ad altezza uomo.

E sui giornali per la prima volta si parlò di infiltrati, uscirono le foto dei poliziotti nascosti dietro le macchine durante gli scontri con le pistole in mano. Erano gli anni di Kossiga (così veniva scritto il suo nome sui muri) Ministro dell'Interno e degli scontri durante le manifestazioni non autorizzate del sabato. Abitare al centro di Roma, proprio vicino Piazza Navona dove terminavano tutte le manifestazioni significava vivere in questa tensione quotidianamente. Le bombe di notte alla libreria Uscita di Via dei banchi Vecchi che ci facevano svegliare, gli assalti  all'armeria di Via Giulia. Ci  eravamo quasi assuefatti alla guerriglia urbana. Erano gli anni di piombo.

Il poliziotto Santone infiltrato ed armato travestito da dimostrante con borsa di Tolfa

A distanza di 35 anni l’omicida di Giorgiana Masi non ha ancora un nome.

Ho trovato questo commento su un blog che esprime perfettamente quello che ho provato io quel giorno. La perdita dell’innocenza.

Credo che l’omicidio di Giorgiana Masi sia stato per me qualcosa di simile a quello che – un paio di generazioni dopo – per molti è stato Genova 2001: la perdita dell’innocenza, la rabbia frustrata, la riflessione sulla violenza

3 commenti:

  1. La perdita dell'innocenza... è esattamente quello che descrivi, quando improvvisamente e in modo violento gli occhi si aprono, affacciandosi sull'orrore del mondo e dell'odio umano.

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  2. Ricordo quando vidi quei celerini picchiare quella ragazza mi chiesi: Perchè? Non riuscivo a capire, non c'era una logica

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  3. Perchè dovrebbe esserci una logica ? La violenza gratuita non ne ha, viene dall'odio della differenza, nei confronti di quelli che non vogliono piegarsi e che protestano. Viene dall'imbecillità, dall'ignoranza e dall'intolleranza. Viene dal potere che si da' alle persone sbagliate.
    Come può una bambina, perchè penso che a quell'epoca lo eri, comprendere ciò che gli adulti fanno e perchè lo fanno ? Non si ha ancora gli strumenti necessari per capirlo.
    Ancora adesso, io, non riesco a capire certi comportamenti troppo lontani dal mio modo di essere... forse come per molte altre persone, e come per te, è quella parte di innocenza che non vuole morire totalmente.

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tdx