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lunedì 17 agosto 2015

Bull per caso

E' diverso tempo che non scrivo, questo racconto è stato ispirato da un amico





Voglio raccontarvi come tutto ha avuto inizio. Anni fa mi trovai per lavoro a Bologna, sarei dovuto rimanere anche la notte e così la sera andai a mangiare in un ristorante che mi avevano indicato in albergo.
Era un locale elegante, ben arredato e accogliente, con luci soffuse e pochi tavoli ben disposti dove erano sedute prevalentemente coppie. In un angolo un po’ appartato ce n’era una che  attrasse il mio sguardo, poiché la donna mi colpì particolarmente. Aveva lunghi capelli scuri che le incorniciavano il viso e il seno generoso era trattenuto a stento da una  camicetta trasparente e molto aderente che faceva intravvedere il reggiseno di pizzo sotto.  Mi sono domandato come il marito la lasciasse uscire vestita così. Nonostante l’abbigliamento non era volgare, ma certamente molto provocante. Vedevo i  camerieri che facevano a gara per servirla e notavo lo sguardo orgoglioso del marito quando le occhiate indugiavano sulla sua scollatura. Incuriosito mi sedetti al tavolo più vicino da dove potevo vederli bene. Lui sembrava pendere dalle sue labbra. Era un uomo piacevole, ben vestito, e da quello che intuivo sembrava molto affettuoso e gentile con lei.  Fu così che casualmente, con la scusa del brutto tempo attaccai bottone con lui. Entrambi ci lamentammo del freddo, delle stagioni che non erano più le stesse… le solite cose che si dicono in questi casi.  Intanto cominciai a lanciare occhiate su di lei.. i nostri sguardi si incrociarono mentre fingevo di interessarmi alla conversazione con lui. Ad un certo punto, come se non bastasse la trasparenza, mentre parlavo con il marito lei, non vista,  si sbottonò  un po’ la camicetta e il reggiseno push up le fece letteralmente esplodere la carne. Ma allora lo faceva apposta a provocarmi, che troia! Mi aveva fatto drizzare il cazzo con quel gesto, era imbarazzante parlare con il marito con il cazzo duro nei pantaloni. A un tratto lui mi invitò a  unirmi al loro tavolo.  Io mi andai a sedere più vicino a lei che a lui e vidi benissimo che nell’alzarmi lei buttò lo sguardo proprio fra le mie gambe e sicuramente notò la mia erezione. La cosa si faceva interessante…

Io ero  talmente preso che durante la conversazione guardavo lei senza curarmi più di lui. Aveva degli occhi scuri che parlavano e sembrava mi dicessero che voleva essere sbattuta subito, su quel tavolo. Chissà se il marito se la scopava, pensai… da come si comportava sembrava avere una voglia atavica di cazzo. Che peccato…tutto quel ben di Dio sprecato! Ero preso da tutti questi pensieri mentre il cazzo pareva esplodermi nei pantaloni, e diventava difficile sostenere la conversazione.  Fu  soltanto in un momento di pausa che lui si accorse che la moglie si era aperta ancora di più la camicetta e disse:
-   “Ma insomma cara stai attenta, ti si vede tutto” ma il tono che aveva non sembrava di biasimo, ma al contrario quasi compiaciuto.

A quel punto io gli feci i complimenti per la sua bella moglie, e lui mi disse:
- “ Ah si, le piace? Non trova che però sia troppo scollata?”

-    “Però sa molto bene come valorizzarsi,,” Gli risposi.

Lei a quel punto disse: “ma che signore gentile…” e mentre pronunciò questa frase fece cadere la forchetta a terra. Io mi chinai per raccoglierla, lei si alzò e quando si rimise seduta capii che aveva spostato leggermente la sedia tanto da trovarsi ancora più vicino a me, quasi a sfiorarmi. Il marito era dall’altra parte del tavolo e sorrideva. Subito dopo sentii che mi aveva poggiato una mano sulla coscia e cominciò a toccarmi. Io feci lo stesso con lei, aveva una gonna a tubino nera appena sopra il ginocchio e riuscii a tastarle la carne bianca. Poco dopo mi poggiò la mano sul cazzo che non vedeva l’ora di essere liberato. E lei lo fece! Con totale noncuranza del marito e dei camerieri, lentamente mi abbassò la cerniera e me lo tirò fuori, avendo cura di spostare la tovaglia per nasconderlo alla vista.  Il mio cazzo durissimo era nella sua mano mentre ero di fronte al marito e cercavo di dire qualche parola. Era una situazione eccitantissima! La troia ci sapeva fare davvero, me lo pompava su e giù e intanto sorrideva al marito cornuto. In quel momento capii tutto. Non avevo più bisogno di parlare con lui per distrarlo anche perché non ci sarei riuscito dato che avevo cominciato ad ansimare visibilmente. Sentivo la sborra salirmi e lei proprio in quel momento si fermò dicendo:
“Scusa amore devo andare un momento in bagno. Con permesso…”

Alzandosi rivelò delle scarpe rosse al limite della decenza, avevano un tacco a stilo altissimo e lacci che le cingevano la caviglia e il polpaccio. Mentre si avviava verso il bagno posai lo sguardo sul suo culo ben tornito che ancheggiava fasciato dalla gonna stretta. Sapeva decisamente come far drizzare i cazzi quella donna!
Rimase nel bagno per un  po’, così io capita l’antifona, dissi:

“Se vuole vado a vedere se va tutto bene” e lui mi rispose:  “E’ davvero gentile da parte sua”
La raggiunsi. La porta era aperta e la  trovai nell’antibagno, davanti allo specchio che si metteva il rossetto: “La aspettavo” mi disse sorridendomi. Mi  avvicinai e senza dire niente da dietro le palpai a dovere la carne. Le tenevo  il seno da sotto facendole  sentire la durezza del cazzo sotto i vestiti appoggiandoglielo dietro, strusciandolo sul culo.

Non vedevo l’ora di sbatterla su quel lavandino ma invece lei mi fermò  dicendomi:  “Aspetti un attimo…” e tirò fuori dalla borsetta il cellulare e la vidi digitare per comporre  un messaggio. Mi chiesi come caspita le venisse in mente di mandare un sms proprio in quel momento, e lei senza parlare mi fece guardare: “Vieni a vedere come è gentile questo signore” aveva scritto. L’aveva mandato al marito!
Poco dopo lui arrivò e la trovò in  ginocchio mentre mi stava pompando il cazzo duro e pieno. Ricordo bene che le disse: “Amore permettimi di ringraziare questo caro amico” e cominciò a succhiarmi il cazzo  guardando lui.

“Certo cara, ringrazialo bene. E’ davvero una persona a modo” e dicendo queste parole chiuse la porta a chiave. In quel momento non capii più niente. Lei continuò a spompinarmi per un po’, lo gustava e leccava come se non ne avesse visto uno da secoli. Pareva volesse mangiarmelo. Avevo il cazzo che mi esplodeva, volevo scopare quella zoccola. Quindi la feci  appoggiare allo specchio e le tirai su la gonna dicendo a lui:
“Mi permetta di chiavare questa troia da cazzo”
“La  prego, la tratti come merita.”Le tirai  su la gonna e quando vidi quelle natiche bianche, tonde, non resistetti e le diedi un paio  di sculacciate belle forti mentre le dicevo quanto era troia.  Dai sospiri  che emetteva lei sembrava gradire molto quel trattamento, era proprio una vacca da monta.  Poi finalmente mi presi il cazzo che aveva voglia di chiavarla a dovere e lo infilai dentro. Entrò come un coltello nel burro da quanto era fradicia. Lei cominciò a ansimare, a gridare mentre diceva al marito quanto era grosso, quanto le piaceva il mio cazzo: “Amore guarda che bel cazzo duro, come me lo mette dentro. Mi riempie tutta!”

Lui si avvicinò per guardare bene e disse: “Si tesoro prendila tutta quella carne di cazzo. La prego la sbatta per bene. Mi piace farla contenta”
Quelle parole mi eccitarono ancora di più, il contrasto tra la loro formalità verbale e il fatto che mi stessi scopando la moglie davanti a lui, Dio se era eccitante! La pompai per bene, fino in fondo, sbattendola a lungo contro il lavandino e facendola venire diverse volte. La troia non sembrava saziarsi facilmente. Per fortuna nessuno venne a disturbarci. Io lo tirai fuori un  attimo prima di sborrare e lei disse:

“ lo faccio sborrare ora, guarda!”  E me lo pompò  con perizia mentre guardava il marito.  Sentivo la sborra salirmi e allora dissi:  “pompamela tutta fuori vacca da cazzo, fai vedere a tuo marito come sai fare schizzare un cazzo!.”
In quel momento lei aprì la bocca e la prese tutta dicendo, subito dopo: “che bella sborra calda amore!”

Io ero ancora in trance quando vidi lui baciarla sulla bocca, riconoscente.
Ci ricomponemmo un po’, poi uscimmo e ci risedemmo nuovamente al tavolo, finendo la nostra cena.  Lui pagò anche il mio conto, ci salutammo e da allora non li ho più rivisti e non ho più saputo niente di loro.
Da quel momento la mia vita è cambiata.  Non posso più fare a meno delle sensazioni che provai per la prima volta in quel ristorante. Sono diventato un bull. Ho conosciuto  e giocato con tante coppie ma loro  non li dimenticherò mai.

 


domenica 8 marzo 2015

.....

Sei la finestra a volte
verso cui indirizzo parole
di notte, quando mi splende il cuore
e il pudore è vano.

Alda Merini

lunedì 2 marzo 2015

Io e te è come se avessimo fatto il militare insieme






“Io e te è come se avessimo fatto il militare insieme”.
Mentre lo diceva sono scoppiata in una fragorosa risata. Perché non era un momento qualunque, quando ha pronunciato questa frase, che farebbe pensare a due amici di vecchia data che si ritrovano davanti a una birra e non hanno alcuna attrazione reciproca.  No, noi eravamo in quella che un altro  amico chiama “l’ora della verità”, cioè quegli istanti dopo aver fatto sesso, quando in seguito al  volo tra le nuvole dell’orgasmo si sta lentamente ritornando su questa terra. Ecco sono quelli, secondo il mio amico, momenti in cui non si può mentire. In cui il corpo è indifeso come una lumachina senza il guscio. C’è chi ama restare abbracciato e sentire il calore del corpo del partner. Ci sono quelli invece che vorrebbero scappar via perché si rendono  conto improvvisamente che non sostengono una vera intimità.  

Lui se ne stava seduto sul letto, tutte e due le gambe stese sopra le lenzuola, e io ero ancora mollemente sdraiata  a godermi la soffice ricaduta dalle alte vette. E improvvisamente mi sono ritrovata a ridere tanto forte che sono presto ritornata alla realtà. Lui pure sghignazzava.

 “Perché?” Gi ho chiesto mentre ancora ridevo.

“Perché sei l’unica a cui posso raccontare tutto senza che tu ti ingelosisca. Con cui mi sento libero di dire qualsiasi cosa e so che non ti scandalizzeresti.”

Non è la prima volta che me lo sento dire. Eppure è strano che le stesse persone che hanno con me questo atteggiamento quasi cameratesco poi sono al contempo attratti sessualmente da me. Le due cose non sono in contraddizione? Non si perde fascino e attrattiva se ti vedono come un’amica confidente? Invece accade il contrario, e me ne stupisco sempre... perché se mi succede con una donna che si senta in vena di fare certe confessioni lo potrei pure capire. Ma se ad esempio  accade anche con un uomo, e si è alle prime fasi della conoscenza e seduzione reciproca, e  senza che io abbia fatto domande così specifiche lui si senta in dovere di raccontarmi particolari intimi di questa o quella ex come lo dovrei interpretare? Magari chiedendomi pure una opinione quasi fossi una psico-sessuologa o una erotic-coach  dispensatrice di consigli, come se fosse la cosa più naturale del mondo.  E senza che io abbia detto niente dei miei scritti, di questo blog, niente! Ma cosa ho scritto in faccia?

Allora qualche domanda me la faccio. Sarà che li faccio sentire a proprio agio? O perché  ho un approccio non giudicante e tollerante? Oppure  ho l’espressione da tigre del materasso e lo sguardo da mettimeloinmanosubito?

Mah! Comunque  a quel punto  mi scatta la sindrome Vergine di ghiaccio e stai sicuro che non te la do!

Vuchevuoleessertrattatadadonna


venerdì 27 febbraio 2015

La donna dalla pelle di luna

Il racconto non è mio, ma del mio amico Tibetano che, bannato per l'ennesima volta dal forum di Racconti Erotici dove ci siamo conosciuti, ha finalmente deciso di aprire un blog tutto suo.
Lui in genere scrive testi a tinte più forti e questo è più delicato rispetto al suo stile. A me è piaciuto molto.
Lo pubblico   perché leggendolo, mi sono rivista nella donna dalla pelle di luna, ed anche per promuovere il suo blog.

LA DONNA DALLA PELLE DI LUNA





Io credo nella capacità delle donne di guarire le ferite dell'anima.
T.



In realtà è una donna sognata, non esiste.

Entra nelle mie frenesie mentali come fosse persona, donna viva, ma è solo un sogno allucinato.

Ha la pelle di madreperla... la donna della luna. Ma non è eterea.

Le sue forme sono aggraziate e piene, il corpo un succedersi di curve, la curva del collo che confluisce perfettamente con quelle delle spalle, il seno gonfio e sodo che le orna il petto, la curva del busto che dalla vita si allarga nei fianchi, il ventre guarnito da un pube gonfio, il sedere tondo e sodo, le gambe sinuose e inoltre la curva della schiena che termina nelle natiche sode e tanto lisce da sembrare di marmo.

Mi è sconosciuto il perché venga dalla luna a cercare me.
Ma certo non mi rifiuto.
Da subito la voglio, la desidero, vorrei lasciare l'impronta della mia carezza violenta su quella pelle delicata. Vorrei conoscere ogni sua delizia, ogni suo modo di donarsi. Ogni gemito... ogni fremito.

E' donna di contrasti la donna della luna.
Ha una gran massa di capelli neri, gonfi e serici che le ornano il viso e le cadono sulle spalle e dietro fino alla schiena.
Ha la bocca dipinta di un rosso sangue che è simile a quella che ha fra le cosce... quando aperta si mostra.

-Perché... è la mia domanda... perché scegli me...

Risponde...

-Cosa ha un motivo nel nostro vivere? Succede... e poi... sei così vulnerabile...

-Vulnerabile io?

-Si... hai forza e personalità ma lo sei...

Continua...

-Hai sofferto... e in te esiste ancora il bambino che sei stato, l'adolescente e il giovane uomo...


Questo sigilla qualcosa fra noi.
Vede forse cose che non voglio confidare?

Ma si sbaglia, io ho l'antidoto a tutto ciò.
Ho la medicina giusta, il sesso.

Posa la sua mano sulla mia fronte mentre io le accarezzo un seno, pieno, sodo e morbido in quel modo che solo un seno di donna può essere.

-Hai male qui. La tua mente soffre...

-Si... ma non voglio che entri...-

Porta la sua mano leggera sul mio petto, le sue dita passano sul mio capezzolo e lo fanno inturgidire, provo un brivido prolungato.

-E nel tuo cuore... posso...?

-E' vuoto... sempre che sia il cuore la sede dell'amore...

-Come posso darti sollievo? Potrei entrare nella tua mente e occuparla ma non vuoi. Eppure far si che io diventi il tuo unico e solo pensiero farebbe impallidire tutto il resto...

-Mi difenderò da te. Sei già nella mia mente... ma...

-Ma...?

-Scendi con la tua mano...

Lei lo fa. Passa leggera sul ventre e lo trova.

-Intendi... questo...?

Si... è il mio modo per fuggire...

La sua mano è leggera ma lo tiene saldo. Lo accarezza, sente le vene in rilievo, il nervo teso sotto l'asta, palpa lo scroto racchiuso e rugoso, ora lo scappella, il glande è lucido e gonfio di voglia.

-Se lo faccio ti darò sollievo...?

-Si...

-Faccio io... ti fidi di me come amante?

-Si...

-So quello che ti piace... ora ti scavalco e mi impalo, la tua verga dura troverà il suo rifugio, vedrai... mi muoverò in una maniera tale che tutto svanirà completamente dalla tua mente.
Saremo solo tu e io... soli in questa umanità che si muove disordinatamente come troppi criceti in una gabbia.
Così... ecco... senti quanto sono calda e bagnata?
Lo senti quanto ti desidero?
Ora... mi alzo... stai fermo... non ti muovere... ecco così e ora... mi lascio cadere... forte sul tuo ventre, mi strofino sul tuo pelo... senti come il mio umore bagna il tuo inguine?
Ora... ancora... e ancora... e ancora...
Ti sento vibrare, sento che stai per godere, godimi dentro... fammi tua completamente, usami, riempimi del tuo seme, ora godi...
libera la mente... libera la mente... libera la mente... libera la mente...


Si, sento l'orgasmo salire sull'onda e precipitare senza controllo dentro di me come in una cascata, esplode in una miriade di gocce luminescenti, mi inarco tendendo il corpo come un arco. Libero i polmoni dell'aria contenuta con un urlo poderoso.
E' l'attimo nel quale tutto si libra nell'aria, sono senza peso, sono senza pensieri, sono senza dolore.
Faccio parte dell'atmosfera stessa, dell'insieme e del tutto, sono aria... sono una bolla di sapone...

Lei continua... non so del suo orgasmo, se l'ha raggiunto e come, ha rovesciato le parti, io... che voglio sempre far godere... ho goduto lei.

Si rizza con il busto. Si leva lentamente. Il seme che ha dentro si riversa lungo le sue cosce e sul mio pelo.

-Devo andare...

-Tornerai... donna della luna?

-Ogni volta che mi chiamerai... io sarò accanto a te.

T.

http://sempretibet.blogspot.it/2015/02/la-donna-dalla-pelle-di-luna.html

mercoledì 4 febbraio 2015

Un anno!

E' passato esattamente un anno dall'ultima volta che ho scritto sul blog. E' curioso che proprio ieri sera ho avuto voglia di riaffacciarmi qui  e me ne sono accorta.
Non mi ricordavo neanche più la password, poi ho pure un nuovissimo pc da due giorni e ho già combinato qualche pasticcio con questo post ma... eccomi qui!
 Che è successo in questi lunghissimi mesi, siete curiosi?
Potrei dirvi che ho avuto un figlio, che ho passato quasi un anno in giro per il mondo, che ho lavorato tantissimo e non ho avuto tempo di scrivere, che ho trombato talmente tanto che non ho avuto più voglia di parlarne, o al contrario che ho messo la testa a posto e sto convivendo con un uomo meraviglioso che non sa che mi diletto a scrivere di erotismo, o che ho perso tantissimi chili e non sono più una BBW.
Attenzione, una sola delle cose che ho elencato è vera! Chissà se indovinate... ma poi... ci siete ancora? O avrò perso per strada tutti i miei appassionati e porcelli lettori?

Insomma se ci siete battete un colpo!
La sempre vostra Vu


martedì 4 febbraio 2014

Gesti

 
 

Ciò che amo di più è stare tra le tue gambe

in ginocchio assaporarti come un frutto goloso

Ciò che amo di più è sollevare lo sguardo  mentre lo faccio

e fissare il lampo dei tuoi occhi perversi

Ciò che amo di più è quando poi reclini la testa e li chiudi

e non sai che sto cogliendo la tua eccitazione

Ciò che amo di più è quando prendi la mia mano libera

e la intrecci alla tua, stretta.
 
Vu

tdx