Copyright

Dopo innumerevoli miei scritti trovati in rete voglio ricordarvi che il plagio è un reato e che in base alla legge sul diritto d'autore il contenuto di questo blog non può essere riprodotto. Eventuali citazioni sono consentite solo dopo aver contattato l'autore, solo a condizione che ne venga chiaramente citata la fonte, che non venga utilizzato a scopi commerciali, e che non venga alterato o trasformato. La maggior parte delle foto sono prese in rete, se ne siete proprietari e volete farle eliminare, contattatemi. Licenza Creative Commons I racconti erotici di Vuerre by Vuerre is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

martedì 29 novembre 2011

Recensione del mio blog


My secret diary

I racconti erotici di Vuerre

a cura di Paola Levi



Entrando in questo blog, uno sfondo nero viene subito colorato da foto provocanti e video coloriti. Questa vivacità è confermata dal profilo di Vuerre, che si diletta a scrivere racconti traendo spunto da situazioni che ha vissuto, ma lasciando poi immaginare al lettore quali siano i confini tra fantasia e realtà.

Questo mi incuriosisce subito e quindi inizio a intervistarla chiedendole se non crede che un lettore che conosce la letteratura erotica riesca un po’ a cogliere dallo stile dei racconti dov'è il confine tra verità e fantasia o, meglio, tra le sue esperienze personali e l’immaginazione. Mi sorride e annuisce, confermandomi infatti che gran parte di quello che scrive trae suggerimento da situazioni realmente accadute anni fa o anche recentemente. Naturalmente questa realtà viene poi arricchita, romanzata, oppure ne viene semplicemente fotografato un istante omettendo tutti quei particolari che renderebbero riconoscibile il luogo, la persona, ecc. Concordiamo quindi che in genere chi legge si accorge di questo, grazie allo stile molto descrittivo di Vuerre che, scrivendo, riesce a rivivere le emozioni passate, visualizzando o immaginando di nuovo la situazione come se fosse reale. Sicuramente questa vivace immaginazione coinvolge anche i lettori, e infatti mi conferma che i suoi lettori le raccontano che sembra davvero di partecipare alla scena, di essere uno dei protagonisti.

Mi fa piacere vedere come un blog possa coinvolgere tanto e quindi, considerato che i lettori del blog possono lasciare commenti, mi incuriosisce sapere che altra interazione si sviluppa con i lettori. Vuerre mi sorride e subito precisa che, nonostante il filtro ai commenti, preferisce non censurarne nessuno ma pubblicare sempre tutto. Parlando di questo risulta per entrambe simpatico notare come le donne, più riservate, preferiscano scrivere commenti in privato mentre gli uomini, decisamente più esibizionisti, scelgano di commentare direttamente sul blog.

L'interazione con i lettori risulta così interessante anche per Vuerre, che mi racconta come ci sia chi le invia altri racconti, chi vorrebbe essere stimolato a scriverne, chi suggerisce temi e spunti parlandole del privato, ecc. Notiamo entrambe che molti le parlano come se l’avessero realmente incontrata, conosciuta sia fisicamente che caratterialmente...

"La cosa a volte mi inquieta", mi confessa Vuerre, "ma questo semplicemente significa che attraverso la scrittura passa molto di me".

Concordo e le sorrido: un bravo scrittore infatti trasmette al lettore molto più delle parole...

Quando quindi le chiedo di descrivere il tipico lettore di questo blog, mi dice "Quelli che mi scrivono più spesso sono in generale persone che amano leggere, fruitori di letteratura erotica, con buona cultura e molti scrivono a loro volta di erotismo in un blog. Spesso Vuerre commenta e legge anche loro. Inoltre hanno indubbiamente un rapporto molto libero con la propria sessualità: alcune donne leggendola si riconoscono e si sentono in un certo senso emancipate proprio dal suo blog. Questo feedback è indubbiamente positivo e ricompensa l’idea originale del blog come uno spazio dove Vuerre potesse scrivere liberamente, in piena autonomia e chiunque potesse leggerla senza censure.

Raccogliendo in un anno oltre 65.000 visualizzazioni totali, Vuerre è meravigliata da quanti connazionali dispersi in tutto il mondo la leggano da tantissime nazioni diverse: Stati Uniti, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Francia, Brasile, Spagna, Romania, Olanda e Canada quelli con il maggior numero di contatti che attualmente hanno superato i 20.000. Vuerre è molto incuriosita da questa tipologia di lettori ed è "assolutamente stupita dalla potenza di questo incredibile mezzo di comunicazione che è internet". Concordo e, vivendo all’estero, apprezzo questo commento.

Attirando quindi tutti questi lettori, il blog è sicuramente ben strutturato, tant'è vero che, in una colonna sulla destra dello schermo, elenca i post più popolari, che variano dal recente racconto Incesto - Una storia vera al personalissimo Ancora tu, al dolce Amore timido, ecc. Questi racconti sono di fatto molto diversi per tono e situazioni e chiedo quindi a Vuerre cosa li renda "i più popolari". Mi sorride e risponde con onestà, dicendomi "Me lo sono chiesto anch’io, e credo che siano quelli più veri, quelli dove emergono anche delle emozioni, del sentimento e non c'è solo sesso. E la cosa mi ha dato da pensare, soprattutto per quello sull'incesto, che mi è stato inviato come una storia di vita realmente vissuta. Ci ho pensato per mesi e infine l'ho pubblicato con l'avvertenza sull'argomento, poi durante la notte mi sono pentita, ho pensato di toglierlo. E con mio enorme stupore il giorno dopo ho constatato che c'era stato un picco di contatti. Ancora oggi è il più letto e visitato".

Capisco bene come questo bel brano sia davvero ai confini di quanto si osa raccontare e quindi, essendo personalmente rigorosa nel tenere la mia privacy ben separata da tutti i legami familiari, mi incuriosisce il post Ho fatto outing!, dove Vuerre racconta che ha presentato il suo blog alla sua famiglia (sorella, cugina e moglie del cugino). Le chiedo quindi come questa confidenza concessa ai familiari possa mai conciliarsi con la la sacrosanta tutela della propria privacy. Vuerre coglie bene il mio dubbio e mi spiega con assoluta sincerità che "a volte per il mio modo di vivere la sessualità mi sento una diversa e questa cosa mi pesa. Mi sembra, soprattutto con le persone a me più vicine, come se dovessi nascondere una parte di me, quella più vitale". Ecco quindi perché ha deciso di confidarsi, confrontarsi e parlare, soprattutto con le donne della sua famiglia. Ovviamente ammette che, appena fatta quella confidenza, immaginava di essere letta da quegli occhi attenti e sorridenti, ma ora per fortuna non ci pensa più! Entrambe sorridiamo pensando che in fondo quel "non pensarci più" sia un vero sollievo.

Considerando quindi come i suoi racconti variano dall’esperienza personale, alla fantasia, al commento, alla riflessione, all’ironia le chiedo qual è il filo conduttore che li lega. Vuerre riflette e mi spiega: "Forse non c’è uno stile omogeneo e non ci sono tematiche dominanti, seguo la scia delle mie esperienze personali. Il filo conduttore sono io, l’umore del momento, il mio vissuto. Ci sono alcuni racconti con dei tratti BDSM, altri lesbo, dipende dalla mia propensione e dalla mia voglia di condividere delle suggestioni".

Tra tutti questi post, Vuerre precisa anche che non si ha necessità di essere innamorata per fare sesso. Sottolinea quindi che fare l’amore ha ben altro significato del fare sesso. Intrigata da questa dichiarazione le chiedo quindi se crede che quest’opinione, ben condivisa dagli uomini, sia ormai comune anche tra le donne. Mi sorride e ammette: "Credo che per molte donne non sia più inconcepibile scindere il sesso dal sentimento. Ormai i tempi sono cambiati, basta pensare al tradimento, una volta appannaggio quasi esclusivamente maschile. Le donne hanno imparato a concedersi la loro dose di piacere, prendono l’iniziativa e vivono la propria sessualità in maniera più libera e disinibita di un tempo. Certo non tutte, ma per molte è così". Sorridiamo insieme su queste considerazioni e allora Vuerre mi precisa che ora al sottotitolo del suo blog Racconti erotici, poesie, riflessioni aggiungerebbe la parola emozioni, che infatti traspaiono da quello che "una 45enne morbida e inquieta che –come lei - adora il presente", scrive. Bellissima e sensuale descrizione di se stessa!

Le chiedo quindi se ha nuove idee e progetti in cantiere e mi racconta che sta raccogliendo i racconti e anche qualche inedito per pubblicare un e-book. E alla domanda d'obbligo sul colore dell'erotismo mi risponde: "L’erotismo si tinge di tutte le sfumature di rosso, da quello scuro e sanguigno, passando per il viola purpureo e su su schiarendosi fino al bianco accecante. Saltando a piè pari il rosa". Simpatica e intelligente ironia su quanto quel tradizionale "rosa" non parli più dell’essere donna ogg

2 commenti:

  1. Complimenti Vuerre, sei formosa e famosa...fa anche rima :)
    ma l'autrice della recensione ti conosce bene di persona? Sa molte cse di te

    cavallo pazzo

    RispondiElimina
  2. famosa?ora non esageriamo!
    Mi conosce dalle risposte che le ho dato, ovvio!

    RispondiElimina

tdx