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domenica 20 novembre 2011

FENG SHUI e la Boheme, ovvero come liberarsi dal ricordo degli ex


Secondo il Feng Shui gli oggetti inutili hanno tanti effetti negativi su di noi: ci rendono stanchi, ci ancorano al passato, creano confusione mentale distogliendo l’attenzione da ciò che è importante, possono addirittura influire sul peso corporeo ecc.

Ecco! Il peso corporeo! Sarà per questo che non riesco a dimagrire? Si perché in un modo o nell’altro non riesco a liberarmi dei miei ex e dei miei chili di troppo. Pare che le due cose vadano a braccetto. Vanno e vengono… i chili e gli ex.

In qualche caso gli ex sono stati richiamati in vita da oggetti, cose dimenticate nella mia o nella loro casa. L’ultima volta si è trattato di libri, che io avevo prestato e che lui si è guardato bene dal ridarmi per quasi un anno e mezzo. A suo tempo gli inviai un sms con le coordinate e gli orari del portiere a cui lasciarli, poi ogni tanto glie lo ricordavo con una mail. Cazzo, pareva lo facesse apposta a non ridarmeli. Voleva essere cercato? Mi aveva persino richiesto il mio indirizzo! Come se non se lo ricordasse! Che scusa idiota! La tirava per le lunghe… poi ha detto di aver cancellato la mail dove gli avevo lasciato nuovamente il recapito. Era ovvio che non voleva restituirmeli, era l’unico filo che ci teneva ancora legati. Perché, prima, era stato lui a tornare, dopo qualche mese dove mi aveva volutamente lasciato in sospeso, a bagnomaria. E’ ricomparso proprio quando, nella mia testolina l’avevo mentalmente mandato affanculo. Ma evidentemente non bastava, non l’avevo gridato troppo forte quel vaffa, e non gli era arrivato.

Insomma l’idea della guardiola del portiere, come zona franca non mi pareva malvagia. Mi ero sentita un po’come Mimì nella Boheme quando lascia Rodolfo: “Ascolta … ascolta… le poche cose aduna che lasciai sparse… involgi tutto quanto in un grembiale e manderò il portiere” ma poi in realtà nell'opera non si lasciano mica, rimandano tutto alla “stagion dei fior” ed alla fine la piccina, malata torna al nido proprio per morire. Beh direi che non ho il physique du role dell’ eroina che spira esangue per il “mal sottile”, no? Ma allora erano altri tempi e Puccini le faceva morire tutte (o quasi) le protagoniste delle sue opere. Eppure amava molto le donne, tutta la sua vita fu dominata dalle donne e dal sesso, erano la linfa vitale da cui attingeva per comporre. Di sé stesso Puccini disse: "sono un nevrotico, un degenerato, un malfattoide, erotomane, musico-poetico". Una delle molte teorie sulla fine delle sue eroine è che le facesse morire per il senso di colpa verso l'inconscio, incestuoso tradimento verso sua madre. Secondo la psicanalisi è sempre colpa della mamma! Meno male che non ho figli!

Non ci vuole uno strizzacervelli per capire che quando in un rapporto c’è qualcosa rimasto in sospeso, fossero oggetti da restituire o situazioni da chiarire è come se non si fosse mai chiusa definitivamente la porta. E’ successo anche con il mio precedente amore. Tre anni insieme e per i tre anni successivi non ho avuto cuore di andare a riprendere degli scatoloni che avevo lasciato nella sua cantina. Sapevo che se ci saremmo visti si sarebbe riaperto un capitolo e mi sarei fatta del male. Ogni volta che, nei primi mesi di lontananza ci eravamo incontrati avevamo fatto l’amore. Anche nella sopracitata cantina, in un primo tentativo di recuperare le mie cose, in mezzo alle biciclette, alla polvere, in quel caldo umido. Quindi quel tarlo era rimasto lì nella mia testa che rosicchiava, ogni tanto ci pensavo. Il film che mi ero vista e rivista in quegli anni era già stato girato nelle nostre menti, ed andò a finire proprio così.
E quando lui se ne uscì con : - "Sali a prendere un caffè?" sapevo benissimo cosa sarebbe accaduto.

Comunque… ritorniamo ai libri e all’ex successivo. Mi si dirà: ma che ti importava di riaverli? Eh no, i libri sono cosa preziosa, e poi uno in particolare era un manuale non più in ristampa, introvabile e che mi serve anche per lavoro.  Quindi questa estate mi sono detta: ma sti cazzi, hai paura di incontrarlo? Niente sms, prendi il toro per le corna, chiamalo e basta! Chiudi questa storia! Ho giocato sull’effetto sorpresa, ovviamente non se l’aspettava. Quando mi ha risposto ha quasi balbettato, era senza parole. Poi ha cominciato a parlare con vocaboli ricercati ed espressioni assurde per darsi un contegno. Io invece mi sono stupita perché non ho avvertito nessuna emozione particolare, nessun batticuore. Da questo ho capito che l'avrei potuto anche incontrare, che non sarebbe stato pericoloso. Vi tralascio i particolari su come è andata, ma qualcosa avrete letto su queste pagine.

Bene quando poi, alla fine, l' abbiamo chiuso a sprangate il portone, mi sono detta: oh finalmente non abbiamo più niente in sospeso. Niente cose da restituire, basta pensarlo. E’ finita. Quindi… la scorsa settimana, nel riordinare i cassetti del mio comò … trovo…cosa??I pantaloni della sua tuta , lasciati da me l’ultima volta che era stato qui.  NOOOO!!

Ora riprendendo le regole del Feng Shui passo per passo:

1 fai l’esame cianfrusaglie: davanti a ogni oggetto chiediti: Lo amo? È utile? Se la risposta è sì, l’oggetto supererà l’esame e sarà conservato

NO! Non lo amo e non mi è utile! Quindi?

2. prendi gli scatoloni con gli oggetti da eliminare e portali fuori di casa: gli oggetti contenuti andranno buttati, riciclati, regalati, restituiti, venduti, scambiati, ma mai tenuti, se avevi già deciso di disfartene.


Non aspirare alla perfezione, ma mira ad affrontare di volta in volta le cianfrusaglie che caratterizzano la tua vita e ostacolano il tuo benessere, ed eliminale immediatamente: gli effetti saranno notevoli.

Ecco, alla fine di questa illuminante lettura sono stata folgorata: non sono loro che ritornano, sono IO CHE NON LI LASCIO ANDARE! Io che non li porto fuori di casa! E loro lo sentono!

E' come conservare un vecchio baule pieni di vestiti che non indossi più, di cui non vuoi disfarti nella speranza che prima o poi, rientrerai di nuovo in quegli abiti. Ma che fine ha fatto quel meraviglioso abito che sono anni che non metto? Nella tua memoria è così che lo rammenti. Poi il giorno che decidi di rassettarlo, di riaprire quel baule, e di provarlo nuovamente ti accorgi che non ti sta più, o che è passato di moda… e solo allora decidi di disfartene. E' così che mi è accaduto. Forse ho bisogno di questo? Forse è perché ho prematuramente deciso di abbandonare quei vestiti prima che fossero lisi e consunti? In genere lo faccio prima, non rammendo. O almeno ci provo… fino ad un certo punto però. E solo dopo un ultimo tentativo di riesumarlo dal baule della memoria che finalmente, nella mia testa, lo lascio andare via. Senza rabbia, risentimento. Non so perché mi ci vuole tanto tempo, e c'è qualcuno che, nonostante gli anni, è sempre presente. Mi rassicura sapere che lui c'è, è come tornare a casa, in un porto accogliente.

Ed ora… cosa ne faccio di questi pantaloni? Li brucio nel camino per allontanare ogni effetto nocivo? mi pare eccessivo,poi puzzeranno pure. Li tagliuzzo in mille pezzetti? Uhm questo mi pare più un gesto da compiere in un momento di rabbia, e io non provo alcun rancore. Regalarli a qualcuno? E se poi continuassero a sviluppare il loro effetto malefico quando ad esempio li rivedo indossati? Sicuramente dovranno uscire dalla mia casa! Via, via la roba vecchia!

Oh ma l’idea di ridarglieli non mi ha neanche sfiorata! Si comincia a ragionare!Oppure più perfidamente potrei mandargli un sms: Ti ricordi quei tuoi pantaloni blu? Li avevi lasciati da me, li ho appena buttati. Ah ah ah ah ah! Con tanto di risata sardonica.


P.S. la cuffietta rosa di cui qui si fa cenno, primo regalo di Rodolfo a Mimì lui la conserverà sotto la giacca, vicino al cuore finché lei non tornerà nella fredda soffitta....

5 commenti:

  1. Grazie Fidelio, quando parlo di cose mie personali penso non interessino a nessuno, diciamo che lo faccio per me... per fare uscir fuori certi pensieri.
    Vu (non so perché è da un po' che è difficile commentare sul blog

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  2. Ed ora? faccio una prova perché mi dicono che non si riesce a commentare... ma che succede?

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  3. "Mi sa che, ultimamenti, ti piace assai far l'amore.
    A colpi di ricordi.
    Stupenda la maestria nel condire, anche i più profondi pensieri, con la giusta dose d'ironia".

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  4. Ecco, vedo che ora funge!
    Si appunto, mi piace farlo mentalmente!
    diciamo che rido.. per non piangere! :-)
    Grazie anonimo... tanto so chi sei!;-)

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tdx