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venerdì 27 febbraio 2015

La donna dalla pelle di luna

Il racconto non è mio, ma del mio amico Tibetano che, bannato per l'ennesima volta dal forum di Racconti Erotici dove ci siamo conosciuti, ha finalmente deciso di aprire un blog tutto suo.
Lui in genere scrive testi a tinte più forti e questo è più delicato rispetto al suo stile. A me è piaciuto molto.
Lo pubblico   perché leggendolo, mi sono rivista nella donna dalla pelle di luna, ed anche per promuovere il suo blog.

LA DONNA DALLA PELLE DI LUNA





Io credo nella capacità delle donne di guarire le ferite dell'anima.
T.



In realtà è una donna sognata, non esiste.

Entra nelle mie frenesie mentali come fosse persona, donna viva, ma è solo un sogno allucinato.

Ha la pelle di madreperla... la donna della luna. Ma non è eterea.

Le sue forme sono aggraziate e piene, il corpo un succedersi di curve, la curva del collo che confluisce perfettamente con quelle delle spalle, il seno gonfio e sodo che le orna il petto, la curva del busto che dalla vita si allarga nei fianchi, il ventre guarnito da un pube gonfio, il sedere tondo e sodo, le gambe sinuose e inoltre la curva della schiena che termina nelle natiche sode e tanto lisce da sembrare di marmo.

Mi è sconosciuto il perché venga dalla luna a cercare me.
Ma certo non mi rifiuto.
Da subito la voglio, la desidero, vorrei lasciare l'impronta della mia carezza violenta su quella pelle delicata. Vorrei conoscere ogni sua delizia, ogni suo modo di donarsi. Ogni gemito... ogni fremito.

E' donna di contrasti la donna della luna.
Ha una gran massa di capelli neri, gonfi e serici che le ornano il viso e le cadono sulle spalle e dietro fino alla schiena.
Ha la bocca dipinta di un rosso sangue che è simile a quella che ha fra le cosce... quando aperta si mostra.

-Perché... è la mia domanda... perché scegli me...

Risponde...

-Cosa ha un motivo nel nostro vivere? Succede... e poi... sei così vulnerabile...

-Vulnerabile io?

-Si... hai forza e personalità ma lo sei...

Continua...

-Hai sofferto... e in te esiste ancora il bambino che sei stato, l'adolescente e il giovane uomo...


Questo sigilla qualcosa fra noi.
Vede forse cose che non voglio confidare?

Ma si sbaglia, io ho l'antidoto a tutto ciò.
Ho la medicina giusta, il sesso.

Posa la sua mano sulla mia fronte mentre io le accarezzo un seno, pieno, sodo e morbido in quel modo che solo un seno di donna può essere.

-Hai male qui. La tua mente soffre...

-Si... ma non voglio che entri...-

Porta la sua mano leggera sul mio petto, le sue dita passano sul mio capezzolo e lo fanno inturgidire, provo un brivido prolungato.

-E nel tuo cuore... posso...?

-E' vuoto... sempre che sia il cuore la sede dell'amore...

-Come posso darti sollievo? Potrei entrare nella tua mente e occuparla ma non vuoi. Eppure far si che io diventi il tuo unico e solo pensiero farebbe impallidire tutto il resto...

-Mi difenderò da te. Sei già nella mia mente... ma...

-Ma...?

-Scendi con la tua mano...

Lei lo fa. Passa leggera sul ventre e lo trova.

-Intendi... questo...?

Si... è il mio modo per fuggire...

La sua mano è leggera ma lo tiene saldo. Lo accarezza, sente le vene in rilievo, il nervo teso sotto l'asta, palpa lo scroto racchiuso e rugoso, ora lo scappella, il glande è lucido e gonfio di voglia.

-Se lo faccio ti darò sollievo...?

-Si...

-Faccio io... ti fidi di me come amante?

-Si...

-So quello che ti piace... ora ti scavalco e mi impalo, la tua verga dura troverà il suo rifugio, vedrai... mi muoverò in una maniera tale che tutto svanirà completamente dalla tua mente.
Saremo solo tu e io... soli in questa umanità che si muove disordinatamente come troppi criceti in una gabbia.
Così... ecco... senti quanto sono calda e bagnata?
Lo senti quanto ti desidero?
Ora... mi alzo... stai fermo... non ti muovere... ecco così e ora... mi lascio cadere... forte sul tuo ventre, mi strofino sul tuo pelo... senti come il mio umore bagna il tuo inguine?
Ora... ancora... e ancora... e ancora...
Ti sento vibrare, sento che stai per godere, godimi dentro... fammi tua completamente, usami, riempimi del tuo seme, ora godi...
libera la mente... libera la mente... libera la mente... libera la mente...


Si, sento l'orgasmo salire sull'onda e precipitare senza controllo dentro di me come in una cascata, esplode in una miriade di gocce luminescenti, mi inarco tendendo il corpo come un arco. Libero i polmoni dell'aria contenuta con un urlo poderoso.
E' l'attimo nel quale tutto si libra nell'aria, sono senza peso, sono senza pensieri, sono senza dolore.
Faccio parte dell'atmosfera stessa, dell'insieme e del tutto, sono aria... sono una bolla di sapone...

Lei continua... non so del suo orgasmo, se l'ha raggiunto e come, ha rovesciato le parti, io... che voglio sempre far godere... ho goduto lei.

Si rizza con il busto. Si leva lentamente. Il seme che ha dentro si riversa lungo le sue cosce e sul mio pelo.

-Devo andare...

-Tornerai... donna della luna?

-Ogni volta che mi chiamerai... io sarò accanto a te.

T.

http://sempretibet.blogspot.it/2015/02/la-donna-dalla-pelle-di-luna.html

3 commenti:

  1. Mi fa piacere che Tibetano abbia un suo blog. La protagonista di questo racconto ti assomiglia molto. Il racconto non è nel solito stile di Tibetano è molto più delicato.

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  2. Si è per questi motivi che mi è piaciuto. Anche Tibet ha un'anima! .) Scherzo ovviamente... lui sa che mi piacciono anche quelli più forti, tranne alcuni molto estremi, ma come genere perché lui è un grande scrittore qualsiasi cosa faccia e questo racconto ne è la dimostrazione.
    Vu

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  3. ciao Vu
    Che spudorato cattivo amico sono! Ti ringrazio solo ora... ma tu sai... non sono cattivo
    sono pigro e inetto.
    Ho segnalato il tuo blog.

    Un abbraccio.

    RispondiElimina

tdx