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domenica 1 aprile 2012

Trasloco




Hanno già portato via gran parte delle cose e sono rimasta qui, sola a terminare il lavoro. Sono seduta sul parquet, le natiche appoggiate a un mucchio di cuscini. Osservo la stanza vuota, qualche abito ancora sparso qua e là e le scatole di cartone da finire di riempire, i quadri appoggiati a terra hanno lasciato le pareti nude, su cui affiorarano ganci e chiodi come degli immobili ragni neri. . Il sole entra prepotentemente dalla finestra, sarà tutto questo spazio, sarà che ora non trova ostacoli e così lascio che i tiepidi raggi mi accarezzino il volto.

Ancora un trasloco, ancora un viaggio, un cambiamento. Mi chiedo se troverò mai pace, se finalmente un giorno mi fermerò.

Ogni volta che impacchetto la mia vita ho la sensazione di rimescolare tutto, di far riemergere gli strati sedimentati dei ricordi dalla polvere che li aveva sepolti. Conosco perfettamente la storia di ogni oggetto, di ogni libro, di ogni abito. Testardamente continuo a conservare vecchi tailleur di tre taglie fa con la speranza di rientrarci, prima o poi. Ho persino i miei jeans dei vent'anni, una sorta di sacra reliquia, consunti, scoloriti e soprattutto piccolissimi! Una specie di monito, di pietra miliare. - Ero così?Io entravo qui dentro? - Ho pensato sollevandoli davanti ai miei occhi ed emettendo un lunghissimo sospiro.

Prima che la casa fosse piena di gente ho bruciato nel camino tanti fogli, racconti erotici di cari amici e i miei che non potevo portare con me. Guardavo le fiamme sollevarsi altissime, il viso mi avvampava mentre alimentavo il fuoco foglio dopo foglio vedendoli accartocciare. Ci voleva un rituale purificatore ho pensato, così è stato come se tutte le parole oscene si fossero librate nell'aria, tutte le fantasie coltivate nella mia permanenza in questa casa, tutti gli uomini che ho amato tra queste mura, quelli di cui ho scritto, si fossero fusi insieme agli altri, la signora di Shabling e il Tagliatore di teste, Catarina Lasa e il mio Amore timido… tutti si sono avviluppati fra loro in un'ultimo amplesso prima di diventare fiamme, spire grigie di fumo denso e poi soltanto cenere.

Circa un'ora dopo, quando io e il trasportatore stavamo inscatolando la pila di libri appoggiata a terra, una folata di vento ha fatto muovere lentissimamente la porta della stanza, che ha cigolato e poi si è chiusa.

- Cosa è, la casa degli spiriti? – Ha detto lui ironicamente proprio mentre io stavo riponendo i libri di Isabelle Allende. Ecco "Afrodita", "Paula", e "Ritratto in seppia"… ho sollevato l'ultimo da terra, e l'occhio mi è caduto su quello rimasto sul parquet: "La casa degli spiriti".

- Guarda- gli dico tenendolo in mano e mostrandoglielo.

- Accidenti, che coincidenza!

- Eh si, una coincidenza, solo una coincidenza.


Addio spiritelli sensuali, addio anime gentili ed irriverenti, addio immagini erotiche che avete soggiornato in questa casa, vi saluto!





3 commenti:

  1. a proposito:
    vi ricordate i pantaloni di cui parlo qui?

    http://iraccontieroticidivuerre.blogspot.it/2011/11/feng-shui-e-la-boheme-ovvero-come.html

    finalmente li ho buttati! :-)

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  2. In bocca al lupo per questa nuova avventura. Altri splendidi racconti l'alimenteranno, ne sono certa :))
    Ti abbraccio

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  3. Grazie Sabina, sto ancora finendo le ultimissime cose e poi...
    operazione gatta,quella più difficile!

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tdx