Copyright

Dopo innumerevoli miei scritti trovati in rete voglio ricordarvi che il plagio è un reato e che in base alla legge sul diritto d'autore il contenuto di questo blog non può essere riprodotto. Eventuali citazioni sono consentite solo dopo aver contattato l'autore, solo a condizione che ne venga chiaramente citata la fonte, che non venga utilizzato a scopi commerciali, e che non venga alterato o trasformato. La maggior parte delle foto sono prese in rete, se ne siete proprietari e volete farle eliminare, contattatemi. Licenza Creative Commons I racconti erotici di Vuerre by Vuerre is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

venerdì 16 marzo 2012

Manifesto futurista della lussuria




Valentine de Saint Point è stata una figura di primissimo piano nel movimento futurista, un vero  spirito libero. Si dedicò alla pittura, alla poesia, alla danza. Scrisse questo Manifesto della lussuria un anno dopo il suo Manifesto della donna futurista, forse per dare un sostegno femminile a Marinetti, suo amante, o per dimostrare che il futurismo non fosse misogino.
Senza voler qui dissertare sui legami tra il movimento futurista e il fascismo, sull'esaltazione della guerra e l'interventismo (come non prendere le distanze dall' l'affermazione: È NORMALE CHE I VINCITORI, SELEZIONATI DALLA GUERRA, GIUNGANO FINO ALLO STUPRO, NEL PAESE CONQUISTATO, PER RICERCARE DELLA VITA.) tuttavia mi colpiscono alcune osservazioni. Su come ad esempio la lussuria sia una forza, potentissima, rigeneratrice. Ma c'è anche una potenza distruttrice in essa. Ne è un esempio il brano sopracitato.
Beh, non la faccio troppo lunga... buona lettura!
Vu

--------------------------------------------------------------------------------------------

MANIFESTO FUTURISTA DELLA LUSSURIA

Valentine de Saint Point 11 Gennaio 1918.




RISPOSTA ai giornalisti disonesti che mutilano le frasi per render ridicola l'Idea; alle donne che pensano quello che ho osato dire; a coloro pei quali la Lussuria non è ancora altro che peccato; a tutti coloro che nella Lussuria raggiungono solo il Vizio, come nell'Orgoglio raggiungono solo la Vanità.



La Lussuria, concepita fuor di ogni concetto morale e come elemento essenziale del dinamismo della vita, è una forza.


Per una razza forte, la lussuria non è, più che non lo sia l'orgoglio, un peccato capitale. Come l'orgoglio, la lussuria è una virtù incitatrice, un focolare al quale si alimentano le energie.

La Lussuria è l'espressione di un essere proiettato al di là di sé stesso; è la gioia dolorosa d'una carne il dolore gaudioso di uno sbocciare; è l'unione carnale, quali si siano i segreti che uniscono gli esseri; è la sintesi sensoria e sensuale di un essere per la maggior liberazione del proprio spirito; è la comunione d'una particella dell'umanità con tutta la sensualità della terra; è il brivido pànico di una particella della terra.


LA LUSSURIA È LA RICERCA CARNALE DELL'IGNOTO, come la Cerebralità ne è la ricerca spirituale. La Lussuria è il gesto di creare, ed è la Creazione.


La carne crea come lo spirito crea. La loro creazione di fronte all'Universo è uguale. L'una non è superiore all'altra, e la creazione spirituale dipende dalla creazione carnale.


Noi abbiamo un corpo e uno spirito. Restringere l'uno per moltiplicare l'altro è una prova di debolezza e un errore. Un essere forte deve realizzare tutte le sue possibilità carnali e spirituali. La Lussuria è pei conquistatori un tributo che loro è dovuto. Dopo una battaglia nella quale sono morti degli uomini, È NORMALE CHE I VINCITORI, SELEZIONATI DALLA GUERRA, GIUNGANO FINO ALLO STUPRO, NEL PAESE CONQUISTATO, PER RICERCARE DELLA VITA.


Dopo le battaglie, i soldati amano le voluttà, in cui si snodano, per rinnovarsi, le loro energie incessantemente assaltanti. L'eroe moderno, eroe di qualsiasi dominio, ha lo stesso desiderio e lo stesso piacere. L'artista, questo grande medium universale, ha lo stesso bisogno. Anche l'esaltazione degl'illuminati di religioni abbastanza nuove perchè ciò che contengono d'ignoto sia tentatore, non è altro che una sensualità sviata, spiritualmente, verso un'immagine femminile sacra.


L'ARTE E LA GUERRA SONO LE GRANDI MANIFESTAZIONI DELLA SENSUALITÀ; LA LUSSURIA È IL LORO FIORE. Un popolo esclusivamente spiritualista o un popolo esclusivamente lussurioso sarebbero condannati alla stessa decadenza: la sterilità.


LA LUSSURIA INCITA LE ENERGIE E SCATENA LE FORZE. Essa spingeva spietatamente gli uomini primitivi alla vittoria, per l'orgoglio di portare alla donna i trofei dei vinti. Essa spinge oggidì i grandi uomini d'affari che dirigono le banche, la stampa, i traffici internazionali, a moltiplicare l'oro creando dei centri, utilizzando delle energie, esaltando le folle, per adornarne, magnificarne l'oggetto della loro lussuria. Questi uomini, affaticati ma forti, trovano tempo per la lussuria, motore principale delle loro azioni e delle reazioni di queste, ripercosse su moltitudini e mondi.


Anche presso i popoli nuovi, dove la sensualità è ancora scatenata o confessata, e che non sono dei bruti primitivi nè i raffinati delle vecchie civiltà, la donna è ugualmente il grande principio galvanizzante al quale tutto è offerto. Il culto riservato che l'uomo ha per lei non è che la spinta incosciente d'una lussuria ancora sonnecchiante. Presso questi popoli, come presso i popoli nordici, per ragioni diverse, la lussuria è quasi esclusivamente procreazione. Ma la lussuria, quali si siano gli aspetti sotto i quali si manifesta, detti normali od anormali, è sempre la suprema stimolatrice.


La vita brutale, la vita energica, la vita spirituale, in certi momenti esige una tregua. E lo sforzo per lo sforzo chiama fatalmente lo sforzo pel piacere. Senza nuocersi a vicenda, questi sforzi si completano e realizzano pienamente l'essere totale.


La lussuria è per gli eroi, pei creatori spirituali, per tutti i dominatori, l'esaltazione magnifica della loro forza; è per ogni essere un motivo di superarsi col semplice scopo di selezionarsi, d'esser notato, d'esser scelto, d'essere eletto.


Sola, la morale cristiana succedendo alla morale pagana, fu portata fatalmente a considerare la lussuria come una debolezza. Di quella gioia sana che è l'espansione d'una carne possente, essa ha fatto una vergogna da nascondere, un vizio da rinnegare. L'ha coperta d'ipocrisia, e questo ne ha fatto un peccato.


CESSIAMO DI SCHERNIRE IL DESIDERIO, questa attrazione ad un tempo sottile e brutale di due carni, qualunque sia il loro sesso, di due carni che si vogliono, tendendo verso l'unità. Cessiamo di schernire il Desiderio, camuffandolo con le vesti compassionevoli delle vecchie e sterili sentimentalità.


Non è la lussuria, che disgrega e dissolve ed annichila; sono piuttosto le ipnotizzanti complicazioni della sentimentalità, le gelosie artificiali, le parole che inebbriano e ingannano, il patetico delle separazioni e delle fedeltà eterne, le nostalgie letterarie: tutto l'istrionismo dell'amore.


DISTRUGGIAMO I SINISTRI STRACCI ROMANTICI, margherite sfogliate, duetti sotto la luna, tenerezze pesanti, falsi pudori ipocriti. Che gli esseri, avvicinati da un'attrazione fisica, invece di parlare esclusivamente delle fragilità dei loro cuori, osino esprimere i loro desideri, le preferenze dei loro corpi, e presentire le possibilità di gioia o di delusione della loro futura unione carnale.


Il pudore fisico, essenzialmente variabile secondo i tempi e i paesi, non ha che il valore effimero di una virtù sociale.


BISOGNA ESSERE COSCIENTI DAVANTI ALLA LUSSURIA. Bisogna fare ciò che un essere raffinato e intelligente fa di se stesso e della propria vita; BISOGNA FARE DELLA LUSSURIA UN'OPERA D'ARTE. Fingere l'incoscienza, lo smarrimento, per spiegare un gesto d'amore, è ipocrisia, debolezza, stoltezza.


Bisogna volere coscientemente una carne come ogni cosa.


Invece di darsi e di prendere (par coup de foudre, per delirio o inconscienza) degli esseri forzatamente moltiplicati dalle illusioni inevitabili deg'indomani imprevisti, bisogna sceglier sapientemente. Bisogna – guidati dall'intuizione e dalla volontà – valutare le sensibilità e le sensualità, e non accoppiare e non compiere se non quelle che possono completarsi ed esaltarsi.


Con la stessa coscienza e la stessa volontà direttrice, si devono condurre al parossismo le gioie di questo accoppiamento, sviluppare tutte le possibilità e far sbocciare tutti i fiori dai germi delle carni unite. Si deve fare della lussuria un'opera d'arte fatta, come ogni opera d'arte, d'istinto e di coscienza.


BISOGNA SPOGLIARE LA LUSSURIA DI TUTTI I VELI SENTIMENTALI CHE LA DEFORMANO. Solo per viltà furono gettati su di essa tutti questi veli, poiché il sentimentalismo statico è soddisfacente. Nel sentimentalismo ci si riposa, dunque ci si diminuisce.


In un essere sano e giovane, ogni volta che la lussuria è in opposizione con la sentimentalità, la lussuria vince. La sentimentalità segue le mode, la lussuria è eterna. La lussuria trionfa, perchè è l'esaltazione gaudiosa che spinge l'essere al di là di sè stesso, la gioia del possesso e della dominazione, la perpetua vittoria da cui rinasce la perpetua battaglia, l'ebbrezza di conquista più inebbriante e più sicura. E questa conquista sicura è temporanea, dunque da cominciare incessantemente.


La Lussuria è una forza, perchè affina lo spirito col far fiammeggiare il turbamento della carne. Da una carne sana, forte, purificata dall'amplesso, lo spirito balza lucido e chiaro. Solo i deboli e gli ammalati vi si impantanano vi si diminuiscono. E la lussuria è una forza, poiché uccide i deboli ed esalta i forti, cooperando alla selezione.


La Lussuria è una forza, infine, perchè non conduce mai all'insipidezza del definitivo e della sicurezza che vengono dispensate dalla pacificante sentimentalità. La lussuria è la perpetua battaglia mai vinta. Dopo il passeggiero trionfo, nello stesso effimero trionfo, è l'insoddisfazione rinascente che spinge l'essere, in una orgiastica volontà, ad espandersi e a superarsi.


La Lussuria è pel corpo ciò che lo scopo ideale è per lo spirito: la Chimera magnifica, sempre afferrata mai presa, e che gli esseri giovani e quelli avidi, inebbriati di lei, inseguono senza posa.


LA LUSSURIA È UNA FORZA.


Valentine de Saint Point

3 commenti:

  1. Erano altri tempi ma la lussuria è sempre la lussuria, è fuori da ogni tempo e luogo.

    RispondiElimina
  2. ehi Cicciuzzu beddu, anche tu su blogger? :-)
    Vu

    RispondiElimina
  3. Personalmente fatico a comprendere un certo concetto di Spiritualità come la intende la Signora de Saint Point.

    "La carne crea come lo spirito crea. La loro creazione di fronte all'Universo è uguale. L'una non è superiore all'altra, e la creazione spirituale dipende dalla creazione carnale." - Che carne e spirito siano intrinsecamente legati, sono perfettamente d'accordo, ma che la creazione spirituale DIPENDA da quella carnale, punto e basta, no. Credo si possa anche dire il contrario : pure lo spirito può tirare la carne.

    "Noi abbiamo un corpo e uno spirito. Restringere l'uno per moltiplicare l'altro è una prova di debolezza e un errore. Un essere forte deve realizzare tutte le sue possibilità carnali e spirituali." - Sarei anche d'accordissimo se lei con Spiritualità non intendesse qualche cosa che per me è fortemente negativo, come tutto il discorso che viene fatto nelle righe successive.

    Per questo dico che io e lei si parte proprio da presupposti differenti.
    La Lussuria, che è forza ed energia vitale, creativa, sorgente di idee e di crescita, per me è completamente slegato da un concetto di violenza e turbamento della libertà altrui.
    Sarà che fondamentalmente io sono molto Pissenlov e Flauerpauer.....ma guerre, guerriglie e rivoluzioni, per me sono solo quelle interiori che ognuno deve combattere con se stesso....ed il potere dialettico è l'unica fonte di valevole battaglia con l'esterno.

    Un documento interessantissimo, Vu :)

    RispondiElimina

tdx