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venerdì 5 novembre 2010

Facciamo la pace

Io faccio la guerra, questo è il mio modo di fare la pace. Sono due anni e mezzo che non tocco una donna, lo sai?
Posso toccarti? così… non voglio fare sesso, voglio solo questo. Voglio sentire il calore della tua pelle, voglio abbracciarti. Questa notte voglio fare la pace e dimenticare le mie cicatrici.
Vedi questa? Hanno tentato di bruciarmi, sono stati i curdi, mi volevano dare fuoco.

Appoggio le mie dita su quella grande macchia scura, ci sono dei rilievi tondeggianti.

E’ napalm. Il napalm è l’esplosivo dei paesi poveri, non lo sapevi che si usa ancora?
E questa cicatrice sulla schiena, la vedi? Mi hanno sparato, sono stati gli afgani. Alle spalle. Ma io sono ancora qui. Loro no.
Ho anche ucciso, almeno due uomini erano. L’ho fatto per difendere un altro uomo. La sua scorta non si era accorta di niente, io ero dietro di loro, ho visto quella jeep che arrivava, avevo la mitraglietta in mano ed ho sparato. Non ho chiesto permesso, ho sparato. Gli ho salvato la vita e loro sono morti. Erano in due, o forse di più.
Ho la leucemia, colpa dell'uranio impoverito, ma di questo non voglio parlarne... e non ti preoccupare, non è contagiosa. E’ nel mio sangue, nel mio midollo.
Anche la mia anima, il mio cuore è ferito. La mia donna, la donna che sognavo nelle lunghe notti, quella donna mi ha tradito. Mentre io combattevo, ero lontano per darle tutto quello che lei desiderava, mi tradiva. Tornavo da lei dopo mesi e non vedevo l’ora di abbracciarla, di sentire il calore del suo corpo. Lei no, lei aveva sempre qualcosa di meglio da fare. Poi ho capito, troppo tardi ma ho capito. Forse l’ho lasciata troppo sola, forse non le bastava quella vita.

Appoggia la testa sul mio ventre, mi guarda, tocca i miei seni, i capezzoli e li succhia a lungo.Pare riprendersi la vita che ha perduto, il tempo che non tornerà più. Poi abbraccia i miei fianchi e rimane così, con il capo appoggiato sul soffice cuscino del mio sesso.
- Che bella che sei, come sei morbida. Voglio rimanere così per ore, tutta la notte… tutta la vita… per sempre…
- Che fai, piangi?
- No, non piango. Spegni la luce.
Sento i singhiozzi soffocati sul cuscino. Gli accarezzo la testa.
- Ma cosa hai?
Domani… domani mattina tutto finirà, io uscirò da questa casa e tu ti dimenticherai di me, ed io.. io tornerò alla mia guerra.

2 commenti:

  1. E facciamola la pace! Non voglio più nessuna guerra, per nessuna ragione. Ogni guerra divide, in un modo o nell'altro. Sofferente racconto e ben scritto.
    Yin

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  2. eh si hai ragione... magari si potesse decidere così di non fare più guerre. Grazie per aver commentato

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tdx