Sei la finestra a volte
verso cui indirizzo parole
di notte, quando mi splende il cuore
e il pudore è vano.
Alda Merini
Copyright
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I racconti erotici di Vuerre by Vuerre is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
domenica 8 marzo 2015
giovedì 5 marzo 2015
lunedì 2 marzo 2015
Io e te è come se avessimo fatto il militare insieme
“Io e te è come se avessimo fatto il militare insieme”.
Mentre lo diceva sono scoppiata in una fragorosa risata. Perché non era un
momento qualunque, quando ha pronunciato questa frase, che farebbe pensare a
due amici di vecchia data che si ritrovano davanti a una birra e non hanno
alcuna attrazione reciproca. No, noi eravamo
in quella che un altro amico chiama
“l’ora della verità”, cioè quegli istanti dopo aver fatto sesso, quando in
seguito al volo tra le nuvole dell’orgasmo
si sta lentamente ritornando su questa terra. Ecco sono quelli, secondo il mio
amico, momenti in cui non si può mentire. In cui il corpo è indifeso come una
lumachina senza il guscio. C’è chi ama restare abbracciato e sentire il calore
del corpo del partner. Ci sono quelli invece che vorrebbero scappar via perché
si rendono conto improvvisamente che non
sostengono una vera intimità.
Lui se ne stava seduto sul letto, tutte e due le gambe stese
sopra le lenzuola, e io ero ancora mollemente sdraiata a godermi la soffice ricaduta dalle alte vette.
E improvvisamente mi sono ritrovata a ridere tanto forte che sono presto
ritornata alla realtà. Lui pure sghignazzava.
“Perché?” Gi ho
chiesto mentre ancora ridevo.
“Perché sei l’unica a cui posso raccontare tutto senza che
tu ti ingelosisca. Con cui mi sento libero di dire qualsiasi cosa e so che non
ti scandalizzeresti.”
Non è la prima volta che me lo sento dire. Eppure è strano
che le stesse persone che hanno con me questo atteggiamento quasi cameratesco poi
sono al contempo attratti sessualmente da me. Le due cose non sono in
contraddizione? Non si perde fascino e attrattiva se ti vedono come un’amica
confidente? Invece accade il contrario, e me ne stupisco sempre... perché se mi
succede con una donna che si senta in vena di fare certe confessioni lo potrei
pure capire. Ma se ad esempio accade
anche con un uomo, e si è alle prime fasi della conoscenza e seduzione reciproca,
e senza che io abbia fatto domande così
specifiche lui si senta in dovere di raccontarmi particolari intimi di questa o
quella ex come lo dovrei interpretare? Magari chiedendomi pure una opinione
quasi fossi una psico-sessuologa o una erotic-coach dispensatrice di consigli, come se fosse la
cosa più naturale del mondo. E senza che
io abbia detto niente dei miei scritti, di questo blog, niente! Ma cosa ho
scritto in faccia?
Allora qualche domanda me la faccio. Sarà che li faccio
sentire a proprio agio? O perché ho un
approccio non giudicante e tollerante? Oppure ho l’espressione da tigre del materasso e lo
sguardo da mettimeloinmanosubito?
Mah! Comunque a quel
punto mi scatta la sindrome Vergine di
ghiaccio e stai sicuro che non te la do!
Vuchevuoleessertrattatadadonna
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